Progetto: "LETTURA ESPRESSIVA PER DOCENTI":
Analisi e Struttura del corso:
Una prima fase è incentrata sulle regole generali del “lavoro del regista”, finalizzato alla comprensione di come si affronta la regia di una lettura drammatizzata.
Con riferimenti allo studio di:
Il canovaccio di una lettura drammatizzata in un contesto scolastico.
- L’antefatto
- Il rispetto del pubblico
- Le azioni fisiche
- La distanza di fuga
- Lo spazio scenico (visto dal regista)
- Il ritmo teatrale del racconto
- Adattamento alla lettura di un testo non teatrale
- Improvvisazioni teatrali con gli insegnanti.
Una seconda fase è incentrata sulle regole generali del “lavoro dell’attore”, finalizzato alla comprensione di come si affronta “il recitativo” in una lettura drammatizzata. Con riferimenti allo studio di:
- Regole generali del “lavoro dell’attore” specifiche alla lettura drammatizzata.
- Il rilassamento
- La concentrazione
- Lo spazio scenico (visto dall’attore)
- La voce fisica
- Lettura fisica
- L’interiorità
- Il ritmo come gioco ( musicale - con i numeri – con i “colori”)
- La punteggiatura
- La lettura recitata estrapolata da un testo.
Analisi particolareggiata dei punti elencati nella presentazione :
1)L’articolazione del seminario prevede inizialmente un’infarinatura sugli strumenti e le regole che sono propri della lettura drammatizzata.
E’ improprio parlare di “lavori teatrali” belli o brutti, sono solo giudizi soggettivi, opinabili e spesso materia di lunghe discussioni. E’ invece proprio, categorico, determinante, quando si affronta un percorso teatrale, conoscere alcune “semplici” regole della messa in scena.
Regole che sono alla base sia per gli spettacoli di professionisti sia per gli spettacoli di dilettanti, ma ancor di più per i “lavori teatrali” scolastici, dove più che la spettacolarizzazione in quanto tale quello è alla base del lavoro è l’aspetto didattico che non può essere noioso e poco creativo.
Lo studente che si cimenta nella lettura drammatizzata, deve poter trovare un’impalcatura, una regia, fatta di regole che lo indirizzano e lo sostengano, che non banalizzino la sua interiorità, ma che al contrario la predispongano in posizione di apertura, oggi nello spettacolo, domani nei confronti della vita. All’interno di questo bagaglio di regole generali, si inseriscono “consigli tecnici” finalizzati alla didattica, che “stravolgono” la genericità di queste regole, apportano elementi e conoscenze di chi ha elaborato una sua metodologia, un suo modo specifico di lavorare nell’ambito scolastico.
I così detti “trucchi del mestiere”.
Una seconda fase è incentrato sulla conoscenza del lavoro dell’attore con specifico riferimento alla lettura drammatizzata.
Un insegnante/regista deve saper trasmettere ai suoi studenti che “giocano” a fare gli attori ma che attori non sono, gli strumenti tecnici che gli occorrono per affrontare e godere il piacere di una buona lettura drammatizzata.
Questa conoscenza passa anche attraverso lo studio di alcuni aspetti del “corpo”. Saper gestire il corpo significa saperlo rilassare e concentrare , potenziare le antenne presenti in tutti noi e che nei ragazzi sono ancora più vigili ed attente . L’esuberanza o la timidezza dei ragazzi fa si che certe loro qualità possano essere assopite , riuscire a far capire loro il valore del rilassamento e della concentrazione, e quindi il controllo di se, è già motivo di soddisfazione .
In un attore, la voce non risulta prioritaria rispetto al resto del corpo, la voce è come un braccio o una gamba, quindi la studieremo inizialmente nella sua dimensione fisica, dopo, ben riscaldata ed educata, nella lettura.
La manifestazione dell’interiorità attraverso la lettura drammatizzata sarà il nostro vero obiettivo .
Funzioni primaria dell’animatore sarà a questo punto fondamentale : indirizzare verso la strada che porti l’allievo/attore a rappresentare la sua vera essenza attraverso la lettura drammatizzata.